In questo dossier ci occupiamo di due "verdure", l'aglio e la cipolla, che
non sono gradite a tante persone ma che sono importanti nell'alimentazione
perché ricche di sostanze utili per il nostro organismo.
Iniziamo dall'aglio che, come del resto la cipolla, è una pianta perenne
della famiglia delle liliacee. Ha fiori rosati e frutto a bulbo; è di origine
asiatica ma se ne sono trovate tracce già 10.000 anni fa e studi dicono che gli
egiziani lo usavano come merce di scambio per comprare gli schiavi. Oggi viene
coltivato in tutta Italia e dopo la raccolta, l'aglio va lasciato essiccare al
sole o in locali aerati in mazzi o trecce, in questo modo si mantiene anche per
mesi. Contiene olio essenziale, oligoelementi, sali minerali, vitamine A, B, PP,
C e in 100 gr. di aglio si trovano 88 calorie. E' uno dei più potenti
battericidi naturali ed espettorante, infatti oltre che nella cucina viene
impiegato anche sottoforma di infuso per curare influenza, pressione alta, per
rendere più fluido il sangue... è però controindicato per chi ha pressione bassa
e problemi digestivi. In questo periodo l'aglio si trova anche fresco che è più
delicato di quello secco; l'aglio che viene usato più comunemente è quello
BIANCO, mentre quello ROSA è il meno comune anche se più dolce, inoltre ne
esiste un altro tipo simile ad un piccolo porro, l'AGLIETTO, che viene spesso
usato a fettine nell'insalata. In cucina rappresenta l'aroma più conosciuto ed è
un ingrediente indispensabile nella cucina mediterranea e in molte ricette
perché anche ai piatti più semplici sa dare carattere; l'importante è che prima
di utilizzarlo vengono controllati gli spicchi che devono essere croccanti,
sani, senza macchie o molli. In cucina viene impiegato per dare sapore a
brasati, zuppe varie o di pesce, sughi, salse, insalate...; dopo la cottura
aumenta il suo effetto anti-ossidante e messo nelle conserve ha un effetto
antibatterico. Una volta la tradizione popolare gli attribuiva proprietà
afrodisiache e la capacità di allontanare i vampiri. Un consiglio! Per eliminare
un po' il suo sapore forte e per renderlo digeribile lo si può mettere per una
notte intera nel frigo in ammollo nel latte, poi lo si scola e lo si usa
normalmente. Mentre per togliere il sapore che lascia in bocca si può unire
all'aglio, quando lo si cucina, il prezzemolo tritato perché assorbe gli odori;
oppure bere dopo il pasto un bicchiere di latte con salvia o sostituire l'aglio
con integratori a pasticche in cui i principi attivi vengono liberati solo
nell'intestino. Assolutamente no al chewing-gum perché la masticazione aumenta
il fenomeno dell'alito all'aglio.
Per quanto riguarda la cipolla, come abbiamo già detto, appartiene alla
stessa famiglia dell'aglio ed è un grosso bulbo sotterraneo con delle lunghe
foglie. E' stata coltivata fin dall'antichità, infatti ne sapevano qualcosa già
gli schiavi dell'antico Egitto che grazie a pane e cipolle hanno potuto saziarsi
per andare avanti nella costruzione delle piramidi. All'inizio era diffusa solo
nel Mediterraneo (dove fu introdotta dagli Assiro-Babilonesi) e in Asia, ma oggi
si è diffusa in tutto il mondo perché ha trovato largo spazio in cucina. La
cipolla ha molte buone qualità; contiene ottime quantità di sodio, potassio,
ferro, calcio, fosforo, vitamina C, A, PP, B, olio essenziale, sostanze
solforate che danno l'aroma, sali minerali e in 100 gr. di cipolle ci sono 26
calorie. Anch'essa come l'aglio, oltre che in cucina, viene impiegata sottoforma
di infuso contro le infezioni varie o alle vie urinarie, tosse...; in passato la
cipolla veniva macerata nell'alcool perché si diceva avere proprietà
afrodisiache. Ne esistono tantissime varietà di vari colori e forme, ma le più
comuni sono la RAMATA di Milano dal colore dorato, polpa bianca e sapore
piccante; la ROSSA di Tropea con polpa viola dal sapore dolce ottima cruda; la
BIANCA di Maggio con polpa bianca dal sapore dolce, ottima cruda; i CIPOLLOTTI
dal sapore più delicato perché raccolti non ancora maturi, usati soprattutto
crudi e infine le CIPOLLINE, piccolissime adatte per la conservazione o cotture
in agrodolce. Tutti i bulbi comunque vengono raccolti in tarda primavera o
estate prima che la pianta fiorisca perché altrimenti perderebbe parte dei
principi attivi. In cucina è usata in vari modi come verdura o aromatizzante;
può essere mangiata fresca in pinzimonio, bollita, fritta, per insaporire sughi,
zuppe varie o di pesce, salse, frittate, minestroni, risotti, salmì, battuti...
Un consiglio! Se non volete piangere quando le tagliate bevete prima un
bicchiere d'acqua; oppure bagnate spesso il coltello quando le tagliate o
mettetele per 10 minuti nel congelatore o 1 ora in frigo.
Simile all'aglio e alla cipolla, sia nel sapore sia nella forma, e
appartenenti alla stessa famiglia ci sono anche lo SCALOGNO e l'ERBA CIPOLLINA
che possono crescere anche spontaneamente nei prati oltre che essere coltivati.
Il primo è simile all'aglio ma grigio o rosso ed ha un sapore tra l'aglio e
la cipolla. Una volta veniva mangiato solo dai contadini mentre oggi è usato in
molte preparazioni soprattutto in salse da accompagnare ai pesci d'acqua dolce.
Ne esistono due tipi: lo scalogno olandese con bulbi rotondi dalla pellicola
dorata o ramata e sapore simile alla cipolla; lo scalogno comune con bulbi
allungati e sapore aspro simile all'aglio. Si trova soprattutto fresco ma anche
secco e quest'ultimo si mantiene a lungo.
Dell'erba cipollina possiamo dire che la sua stagione migliore è la primavera
quando è più tenera e profumata; vengono usate solo le foglie fresche perché non
sopporta la cottura, quindi va sempre aggiunta alla fine della preparazione.
Inoltre non va tritata ma tagliata. Quella fresca si può mantenere così anche
per qualche giorno se si mettono le basi a bagno in acqua ed è usata per condire
insalate, omelette o formaggi freschi; ma si può trovare anche secca usata
soprattutto per minestre, sughi e salse.
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