NASCITA DELL'ALBERO DI NATALE
Le prime notizie storiche risalgono quasi a 2000 anni fa e fanno riferimento
ai Celti che consideravano l'abete come una divinità; ma quando il centro
Europa abbracciò la fede cristiana si iniziò a propagare l'usanza di appendere
sui rami degli alberi doni o cibo per i bambini bisognosi. I Celti chiamavano
l'abete "Dannenbaumen" cioè "amico verde dell'uomo" perché
sui suoi rami ci appendevano mele e cialde che i viandanti raccoglievano come
simbolo di ospitalità. Nel Medioevo Frate Bonifacio, di ritorno proprio dalla
Germania parlò con il Papa di queste usanze e così si cominciò ad allestire
nelle chiese accanto agli altari, abeti carichi di doni e frutta simboli
dell'abbondanza; alla fine di ogni rito i fedeli potevano raccogliere questi
frutti. Solo nel Rinascimento però la nascita dell'albero venne annotata
ufficialmente su pergamena, anche se 100 anni prima fu già annotata da Martin
Lutero, ma siccome era ritenuto eretico tutti i suoi scritti vennero bruciati.
L'usanza dell'albero di Natale nelle case private iniziò alla fine del '700 in
Germania, mentre in Francia si dovette aspettare il 1840. Da qui l'Inghilterra
che ordinò alla Germania 1000 abeti, ma siccome erano piccolissimi dovettero
aspettare 20 anni per poterli addobbare e la prima fu proprio la regina
Vittoria. In Italia, invece, si dovette aspettare la regina Margherita di Savoia
e l'Unità per iniziare questa tradizione, ma con la prima Guerra Mondiale
quest'usanza venne accantonata; fu ripresa negli anni '20 nelle case dei
benestanti e negli anni '50 in tutte le case italiane dove si appendevano
pupazzini di cioccolato che venivano mangiati il giorno dell'Epifania o la sera
di S.Lucia (13 dicembre). E in questi anni nacque anche negli USA quest'usanza e
Hollywood iniziò a metterla nei film; ed è proprio a New York che nacque
l'idea di addobbare le città con alberi e luci.
Per evitare sprechi oggigiorno si usano alberi finti plastificati o di fibre
ottiche sempre addobbati di palline e luci colorate.
NASCITA DEL PRESEPE
Il presepe è tipico della tradizione cattolica e si hanno i primi scritti
intorno al 1223 dove si narra che fu S.Francesco a fare la prima
rappresentazione con personaggi e animali in carne ed ossa; ma S.Francesco prese
spunto dall'evangelista Luca dove viene raccontata in maniera più minuziosa la
nascita di Gesù: "...venne avvolto in fasce e deposto a dormire in una
mangiatoia... lì intorno c'erano alcuni pastori che facevano la guardia al loro
gregge...e andarono ad adorarlo...". Nel racconto mancano il bue e
l'asinello che vennero 4 secoli dopo, dove a Roma gli artisti cominciarono a
rappresentare nelle loro opere la Natività; il bue è il simbolo della
fertilità e del sacrificio, mentre l'asino è il simbolo della pace.
S.Francesco già nel 1223 li mise nel suo presepe vivente, mentre le figure dei
Re Magi vennero inserite più tardi come a rappresentare l'espansione del
Cristianesimo nel mondo. Ma dobbiamo aspettare la fine del '600 per vedere
nascere a Napoli la passione vera e propria di allestire il presepe,
naturalmente con personaggi finti, nelle case.
STORIA DEL TORRONE E DEL PANETTONE
Il torrone nacque a Cremona nel 1441 come dolce in onore delle fastose nozze
tra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza, e doveva rappresentare l'antica
torre della città del '200: "Il Torrazzo".
La storia del panettone è un po' più complessa. Alla fine del XV secolo a
Milano, Ludovico il Moro, che era molto generoso, regalò una casa ad un suo
scudiero. Questo scudiero aveva un figlio innamorato della figlia di un fornaio;
l'amore però era ostacolato dalla famiglia di lui che la poteva incontrare solo
di notte quando lei faceva la guardia al forno. Ma gli affari del fornaio non
andavano troppo bene perché lì vicino aprì un'altro forno. Allora per
risollevare un po' la situazione il figlio dello scudiero ebbe l'idea di far
aggiungere al pane dell'amata, burro, zucchero, pezzetti di cedro candito e
uova. Questo nuovo dolce piacque tantissimo e tutta la cittadina fece la coda al
forno della sua amata per acquistarlo; così i genitori di lui cambiarono idea e
i due innamorati poterono coronare il loro sogno d'amore.
GLI ADDOBBI DI NATALE
Il natale è la festa della casa e quindi questa deve essere accogliente e
vestita a festa, senza esagerare però. La tavola dei giorni di festa deve avere
un tocco di classe e già dal mattino si può iniziare con una colazione più
curata nei dettagli. Ad esempio servendola in porcellane bianche. Per la tavola
da pranzo natalizia, invece, possiamo scegliere una tovaglia classica, in
fiandra o lino, in colori naturali oppure sempre bianca ma con particolari in
rosso. Se poi c'è un colore in particolare che vi piace, potete sempre usarlo
basta abbinarci tutti gli accessori. Ad esempio il servizio di piatti potrà
avere decori in oro o argento; i bicchieri dovrebbero essere a calice di
cristallo e lisci, se la tavola è moderna, oppure lavorati per la tavola
classica. Inoltre ci devono essere 3 bicchieri (acqua, vino, flute); quello per
il vino potrebbe essere anche un calice da degustazione, mentre la flute è
adatta per lo champagne o spumante secco, mentre per lo spumante dolce si
consiglia la coppa. Le posate devono essere classiche e in tavola non
deve mancare il cucchiaino per la frutta e la forchetta per il dessert.
Nella tavola natalizia, immancabile è il centro tavola che deve essere
semplice e non ingombrante. Si possono usare semplicemente delle candele o fare
delle composizioni mettendo in dei contenitori frutta secca e fresca con dei
fiori secchi. Si potrebbero usare anche dei nastri per decorare la tavola
fissandoli lungo tutti i bordi e per legare i tovaglioli, facendo attenzione al
colore che deve essere abbinato alla tovaglia e agli accessori. Ad esempio
nastri oro e argento con piatti bianchi e bicchieri trasparenti; nastri in
velluto rosso, verde, blu o scozzesi per una tavola più informale con piatti
avorio e bicchieri colorati.
Infine il caffè verrà servito in tazze raffinate o di colore
rosso. E se invece del caffè preferite il the, aggiungendo dei chiodini di
garofano, un pezzetto di stecca di cannella o un pizzico di zenzero si avrà una
bevanda aromatica dal sapore veramente natalizio; oppure potrete usare la stesse
spezie in questo periodo anche come ingredienti per torte e biscotti.
CENONE DI CAPODANNO
Per quanto riguarda il cenone di fine anno possiamo
dire che è noto che sia ricco di portate e quindi abbondante. Questa ricchezza
risale ad oltre 10.000 anni fa, quando gli agricoltori usavano festeggiare il
culmine dell'inverno per lo scampato pericolo. La tradizione vuole che sulla
tavola in questo giorno non manchi lo zampone o il cotechino simboli di
ricchezza perché provenienti dal maiale, e le lenticchie che simboleggiano il
denaro; quindi a chi mangia queste cose, il nuovo anno dovrebbe portare soldi a
palate.
Ma le usanze per l'ultimo giorno dell'anno sono
infinite. Ad esempio se durante il brindisi si fanno tintinnare i bicchieri
l'uno contro l'altro, è simbolo di fortuna e di buon augurio; quindi più se ne
fanno più la fortuna sarà con noi. Nell' Europa dell'est si usa dopo il
brindisi rompere i bicchieri contro una parete o nel caminetto.
Invece proviene dalla Spagna l'usanza di mangiare a
fine pasto 12 chicchi d'uva, uno per ogni mese dell'anno, ed esprimere per
ognuno un desiderio che si dovrebbe avverare nel nuovo anno. Oppure c'è anche
la tradizione di nascondere nel dolce di fine pasto una monetina; chi la troverà
nella propria porzione avrà nel nuovo anno denaro e fortuna.
Infine il classico bacio sotto il vischio appeso
sull'uscio di casa, che le coppie di ogni età si scambiano per portare fortuna
al loro rapporto nell'anno in arrivo.
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